Dov’eravamo, dove siamo (e dove vorremmo andare): il secondo Rapporto di Sostenibilità Sebach
“Questo non è un documento.”
Ovvero, non è solo un documento. Questo rapporto è un vero e proprio strumento, per mezzo del quale ci raccontiamo, ripercorriamo le tappe della nostra storia, confrontiamo il lavoro fatto con i valori che ci guidano, e guardiamo a quanto c’è ancora da fare.
Sebach ha iniziato molto presto, a mettere nero su bianco il proprio rapporto con la sostenibilità: era il 2011, era la Carta degli impegni per la sostenibilità.
Il secondo Rapporto di Sostenibilità alza l’asticella: la realtà aziendale viene messa a confronto con i tre vertici del triangolo della sostenibilità, ogni cosa viene quantificata, analizzata e valutata.
Ci vuole tempo, per redigere un documento come questo. Ma – così come conclude la “lettera agli stakeholder” che lo apre – “siamo persone curiose: sappiamo che la sostenibilità non si improvvisa e non si affretta, e preferiamo prenderci il tempo che le cose richiedono”.
Sono cinque le sezioni che compongono il documento:
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l’azienda Sebach: visione, storia, valori, prodotti e relazioni;
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il report: come è stato redatto il documento;
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il valore della distribuzione: governance, gestione del rischio, etica professionale, innovazione, creazione e distribuzione del valore (con un occhio attento al locale);
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la responsabilità verso il Pianeta: come Sebach ha orientato la produzione verso la sostenibilità;
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le persone: i lavoratori, e le azioni che Sebach intraprende per offrire un posto di lavoro piacevole, stimolante e sicuro.
Leggere questo documento significa aprire la porta che dà sul cuore del lavoro di Sebach, e scoprire come le priorità siano decise secondo obiettivi sostenibili, in un dialogo costante tra generazione di valore, ambiente, persone e territorio. Significa partecipare della nostra direzione, con la consapevolezza delle azioni da intraprendere e delle tempistiche da seguire. E capire il senso che ha per noi l’innovazione: indispensabile, ma solo se sostenibile e, appunto, fatta senza fretta.
Una nota per i potenziali lettori: avete paura che si tratti dell’ennesimo malloppo di dati spiegati in un misto creativo di burocratese e linguaggio della scienza? Vi possiamo assicurare che non è così: il report è un racconto semplice e chiaro. Perché sono semplicità e chiarezza che permettono di rendere partecipi le persone di quello che davvero muove le aziende.
Il secondo Rapporto di Sostenibilità può essere scaricato a questo indirizzo.