Data: 27/08/2017
Luogo: Ferrara
Il 27 Agosto si è concluso il Ferrara Buskers Festival dopo 11 giorni in cui centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alla grande festa collettiva che dal 1987 colora l’agosto ferrarese. 2000 ore di spettacoli, più di 200 artisti provenienti da tutto il mondo per un totale che supera i 130 spettacoli al giorno: Buskers Festival come ogni anno da ormai trent’anni si è lasciato dietro una scia di musica, allegria e condivisione, quest’anno con ancora più entusiasmo visto che ha festeggiato il suo trentesimo compleanno.
Musica!
Le danze si sono aperte il 17 agosto con “Buskers on Tour”, una serie di tre date che ha portato la musica di alcuni buskers fuori dai confini di Ferrara, verso Mantova, Comacchio e Lugo, dove la partecipazione ha toccato i 10.000 spettatori. Magica anche la prima serata ferrarese, durante la quale si è anche esibito Stefano Bottoni, fondatore e art director del Festival, accompagnato dalla band friulana Cinque Uomini sulla Cassa da Morto. Tanta, tanta musica, dal jazz in stile New Orleans dei Frog and Henry, allo swing degli spagnoli de La Familia Flotante, fino al country tutto italiano degli Streetlovers, già vincitori del concorso “Vota il tuo Busker preferito” 2016. Ma non solo. Se venisse da pensare che dopo trent’anni il Festival possa sentirsi stanco, i tanti progetti legati alle arti di strada e alla solidarietà culturale e sociale dimostrano l’esatto contrario.
Buskers Deaf e il suono del confronto
Basti pensare a “Buskers Deaf”, che si è svolto durante gli ultimi tre giorni del Festival e che è si è rivelato un grande successo: grazie alla collaborazione con AIDUS (Associazione per l’Inclusione di Udenti e Sordi) otto tra ballerini, comici, clown e maghi, tutti non udenti, hanno trasformato la strada in un luogo di inclusione e incontro mossi dal desiderio di avvicinare e avvicinarsi al pubblico con la loro arte e con la loro esperienza nel mondo della sordità.
Sfidando il taboo: Artoilet
Stesso entusiasmo anche per Artoilet, una vera e propria mostra d’arte collaborativa e itinerante in cui cinque bagni chimici sono stati messi a disposizione della creatività del pubblico, a cui è stata data la possibilità di decorarli con scritte e disegni destinati a essere esibiti in altri luoghi. Nato dalla collaborazione con Sebach e Globalambiente, Artoilet si è proposto come un vero e proprio esperimento sociale, che ha saputo coinvolgere il pubblico cambiando la percezione del bagno da un luogo taboo a un incubatore di creatività.
Sempre nel campo delle arti visive, di notevole interesse sono anche state le numerose mostre fotografiche che hanno animato il Festival. In particolare, quella dedicata a Bruce Springsteen & the E Street Band e realizzata grazie al collezionista Maurizio Cavallari, con cui Buskers Festival ha potuto rendere omaggio a New York, città a cui è stata dedicata questa trentesima edizione.