Sostenibilità - 20 apr 2018

Cose da fare per non trasformare il mondo in un gigantesco pallone di plastica.

Ogni anno vengono prodotte 8 milioni di tonnellate di plastica non riciclabile che stanno lentamente soffocando il pianeta. Ecco alcuni consigli per ridurne il consumo.

l nostro pianeta, in particolare i nostri mari, stanno lentamente diventando delle gigantesche vasche per la raccolta della plastica. Non per niente, l’Earth Day di quest’anno vuole generare maggiore consapevolezza sull’inquinamento dovuto alle varie plastiche che intasano il nostro ecosistema.

La situazione è veramente tanto drammatica quando sembra. Ecco qualche numero così, per chiarirsi un po’ le idee. Ogni anno vengono prodotte 300 milioni di tonnellate di plastica. Di queste, solo il 10 per cento viene riciclato mentre il resto finisce nelle discariche o nell’ambiente in cui viviamo, e sono lasciate a decomporsi rilasciando schifezze di varia natura chimica. A soffrire di più sono gli oceani e i loro abitanti: ogni anno, 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari del mondo. Sono tantissimi ma, senza farsi prendere dal panico, ecco alcuni consigli per contribuire direttamente a ridurre queste cifre.

Sviluppare consapevolezza e impegno individuale

Primo su tutti, sviluppare più consapevolezza della responsabilità che ognuno ha nei confronti del mondo. Ogni azione che compiamo ha una conseguenza. Piccolo o grande che sia, il cambiamento può partire da ognuno. Per esempio, nella produzione di bagni mobili, noi di Sebach ci siamo impegnati per ridurre il nostro impatto ambientale scegliendo, tra le altre cose, dei materiali ad alto potenziale di riciclo per le nostre cabine.

Cominciamo a fare la spesa intelligente e senza plastica

Se per le grandi aziende il discorso implica riflettere sulle proprie scelte produttive, per i singoli le cose sono un pochino più semplici, a partire dalla spesa settimanale. Esistono i negozi a basso utilizzo di packaging. Cominciare ad adottarne la filosofia non sarebbe male, nonostante i costi a volte un pochino più elevati. Però le borse riutilizzabili le troviamo dappertutto, anche se a gennaio pare ci siano stati dei collassi per la faccenda dei sacchetti biodegradabili nei supermercati. Portarsi le borse da casa serve tantissimo: facciamolo di più.

Cibo e bevande sotto controllo e sotto vetro.

L’Italia è il paese europeo che maggiormente consuma acqua in bottiglia. Rinunciare al pet e tornare ad usare le bottiglie di vetro potrebbe essere un buon inizio. Nella vita quotidiana, anche comprare una borraccia al posto delle infinite bottiglie da 0,50 L farebbe una grande differenza.

A proposito di bevande: le cannucce sono tra gli inquinanti peggiori, soprattutto perché raramente vengono riciclate come si deve. Dunque, la prossima volta che ordiniamo un Margarita, chiediamoci se abbiamo veramente bisogno di bere come fanciulli di tre anni dal cartone del succo di frutta.

Stessa cosa per il cibo: meglio comprare in quantità maggiori, ed evitare le monoporzioni optando invece per prepararsi i cibi a casa e portarli in ufficio usando contenitori riutilizzabi

Fare le scelte giuste al bagno.

Il bagno è uno dei luoghi dove passiamo più tempo, ma in cui produciamo una grande quantità di rifiuti di plastica dannosi per l’ambiente. Anche qui, operare delle scelte intelligenti e sostenibili può renderci protagonsti diretti del cambiamento per la riduzione del consumo di plastica.

Basta guardarsi in giro: i rasoi monouso possono essere sostituiti da quelli ricaricabili risparmiando sull’uso di imballaggio inutili; il sapone si può comprare allo stato naturale e senza che sia avvolto da mille strati di plastica e cartone; le bottiglie dello shampoo lavate e riciclate negli appositi bidoni. Basta veramente poco.