Ci siamo noi, comuni mortali, costretti a collimare i nostri desideri di comfort, il catalogo dei sanitari e la metratura delle nostre case, e c’è chi la fa, in senso metaforico, fuori dal vaso.
“Scusi, è occupato questo?”
Ne abbiamo già parlato qui, ma vale sempre la pena di ricordare che in Cina - a Chongquing, lungo la “Via degli Stranieri” - si trova il bagno pubblico più grande del mondo. 3.000 metri quadrati di superficie per un migliaio tra toilette e orinatoi, il Palazzo di Porcellana è entrato nel Guinness dei Primati. Un momento di silenzio per la libertà di espressione, però: poco dopo l’apertura, il palazzo è stato purgato - mai termine fu più corretto - di tutti i bagni che avrebbero potuto offendere la sensibilità cinese (secondo le autorità). Se volete rendervi conto di cosa vogliano dire 1.000 bagni tutti insieme, guardate questo video.
La modestia giapponese
La mission è pomposa - realizzare il water più grande al mondo - ma è stata sviluppata in modo diverso, con uno concept parallelo, molta sensibilità e stile perfettamente nipponico. Nei pressi di Tokyo, a Ichihara, l’architetto Sou Fujimoto ha progettato un cubicolo completamente di vetro, immerso in 200 metri quadrati di giardino. Una recinzione tiene lontano gli sguardi indiscreti: questa toilette pubblica è destinata al solo pubblico femminile.
Quando ti chiedono che l’insegna si veda
“Piccola” chicca… che si vede da lontano. A Hornberg, in Germania, la facciata dello showroom di Duravit, azienda produttrice di sanitari di design, ha incastonato un water da 12 metri che funge da piattaforma di osservazione sulla Foresta Nera. La bianchissima struttura è la ciliegina sulla torta della mostra permanente presente nell’edificio e - parlando di design - è stata realizzata da Philippe Stark.
Micro housing, spostati
Segnaliamo, a farci sognare, la lista realizzata da Booking che elenca le stanze da bagno più grandi presenti sulla piattaforma. Ai piani bassi della classifica si cincischia attorno ai miseri 30-32 metri quadrati dei bagni delle suite del Four Seasons di Toronto, del Le Royal Monceau di Parigi, del Ponta dos Ganchos in Brasile. Fanno da ponte verso il podio i 46 metri quadrati del bagno presente nella suite del Four Seasons di Firenze: “troverete anche un secondo bagno, però più piccolo”, dice l’autore della lista. E poi arriva come sempre Dubai: nella suite reale dell’hotel Burj Al Arab ci sono tre bagni, il più grande dei quali misura 106 metri quadrati. Rifiniture in marmo e oro e iPad placcati in 24 carati sono compresi nel prezzo.
Quando le dimensioni del bagno contano, anche al contrario
E poi ci siamo noi, che dobbiamo scegliere tra vasca e doccia, incastrare il bidet tra lavabo e water - costringendoci per il futuro ad incastrare a nostra volta le gambe tra i sanitari - e a inventare stipetti e mensoline, instabili carrellini e contenitori per raccogliere flaconi e campioncini; e le spietate mappe catastali ci condannano a una vita di stinchi che sbattono contro bordi troppo vicini tra loro. E poi ci siamo noi, che lavoriamo in cantieri che è già tanto se c’è posto per appendere la sacca con il cambio, figuriamoci se si può sperare in una toilette grande e riscaldata. E poi ci siamo noi, cappotto invernale, borse e borsette di regali e movimenti goffi per il vin brulé del mercatino di natale, che dobbiamo assolutamente fare una visita a quel bagno mobile. Ecco, per tutti, le dimensioni del bagno contano: anche e soprattutto quando sono limitate. Perché c’è un minimo - alcuni direbbero che il minimo è averlo, il bagno - - quando si parla di spazi, un minimo quando si parla di dotazione, e un minimo quando si parla di comfort e praticità. E quando dopo anni di ricerca, trovi il punto di contatto ideale tra questi tre parametri, beh: sei Sebach.