Le foreste stanno scomparendo, ma sono vitali per la nostra sopravvivenza. Ecco come salvarle con piccoli grandi gesti quotidiani.
Tutti noi abbiamo un’idea di quanto le foreste siano importanti per la sopravvivenza della nostra specie. Non sono “solo” i polmoni verdi del nostro Pianeta: le funzioni vitali che esse svolgono per l’uomo sono molteplici ed esercitano un ruolo cruciale anche nel raggiungimento di alcuni dei diciassette Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Cosa fanno le foreste per noi
Attraverso il processo di fotosintesi, oltre a emettere ossigeno, gli alberi assorbono dall’atmosfera significative quantità di anidride carbonica, mitigando i cambiamenti climatici. Per esempio, ogni anno, i boschi del Trentino assorbono circa due milioni di tonnellate di CO2, trasformandoli in un milione di metri cubi di legno. Le foreste aiutano anche a proteggere le risorse idriche: secondo la Fao, i bacini idrografici boschivi forniscono il 75 per cento dell’acqua dolce accessibile al mondo per esigenze domestiche, agricole, industriali ed ecologiche.
Importante è anche la loro funzione di conservazione della biodiversità: boschi diversi costituiscono habitat diversi e proprio per questo gli ecosistemi forestali sono tra i più ricchi e diversificati del Pianeta, arrivando a ospitare l’80 per cento degli animali e delle piante terrestri.
Le foreste sono fondamentali anche per il controllo dell’erosione del suolo e per la protezione di nuclei abitati, di strade e di altre infrastrutture dalla caduta di massi, frane, valanghe. Non ultimi, ci sono i numerosi benefici sociali, basti pensare che le foreste contribuiscono al sostentamento di circa 1,6 miliardi di persone in tutto il mondo, tra cui 60 milioni di indigeni che dipendono completamente da loro.
Cosa minaccia le nostre foreste
Nonostante questi e molti altri benefici, deforestazione e degradazione forestale avanzano a pieno ritmo. Sempre secondo la Fao, negli ultimi venticinque anni, in media, è stata registrata una perdita netta pari a 5,2 milioni di ettari l’anno. I Paesi dove si concentra il fenomeno di deforestazione sono il Brasile, il Congo, l’Indonesia ed altri della fascia tropicale: dal 1980 a oggi sono stati distrutti oltre cento milioni di chilometri quadrati di foreste tropicali. Ma anche le foreste boreali della Siberia e del Canada sono sempre più minacciate dalle piogge acide, dal taglio, dagli incendi e dagli effetti del cambiamento climatico.
E in Italia? Dal secondo dopoguerra a oggi la superficie forestale del nostro Paese è aumentata costantemente. Secondo l’ultimo Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio (INFC), in Italia le foreste hanno avuto un incremento del 28 per cento. Anche se in generale i nostri boschi sono in espansione, alcuni tipi di foreste sono compromessi e mostrano sempre più difficoltà nell’ospitare alti livelli di biodiversità. È importante, quindi, porre maggior attenzione nella cura delle foreste e continuare a tutelarle.
Cosa possiamo fare noi per le foreste
Nell’ultima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la dichiarazione sulle foreste e l’uso del suolo è stata sottoscritta da 114 Paesi con l’obiettivo di invertire la deforestazione entro il 2030 e l’impegno a mettere a disposizione 20 miliardi di dollari per il recupero dei territori forestali. Ma c’è un’altra buona notizia: tutti noi possiamo fare la nostra parte, iniziando da alcune buone abitudini quotidiane.
- Contrastare il commercio illegale del legno con scelte di acquisto consapevoli: usare il legno sì, ma quello giusto.
Il legno è uno dei materiali più sostenibili che esistano: è durevole, rinnovabile, naturale e biodegradabile, riciclabile e recuperabile. Ma non tutto il legno è davvero sostenibile. Quando acquistiamo un prodotto in legno, che sia il parquet di casa, un mobile, un oggetto per la casa o un gioco per i nostri bambini, facciamo attenzione da dove quel legno proviene e come è stato lavorato. Per esempio, secondo uno studio della Banca Mondiale, l’80 per cento del legno dell’Indonesia è di provenienza illegale. Per questo è fondamentale acquistare prodotti in legno che rispondano agli standard Fsc o Pefc, marchi che identificano quello proveniente da foreste a gestione responsabile ed ecosostenibili. - Ridurre la posta cartacea
Cerchiamo di ridurre il più possibile la ricezione della posta cartacea come estratti conto e bollette, richiedendo di ricevere le comunicazioni solo via e-mail. Questa pratica richiede uno sforzo minimo, ma può fare una grande differenza, permettendoci anche di risparmiare denaro. - Stampare solo se necessario
Una volta ricevute le nostre comunicazioni via e-mail, stampiamole solo quando è strettamente necessario. Le tecnologie odierne ci permettono di archiviare tutti i documenti sul nostro computer, con un risparmio di soldi, tempo, denaro ma anche spazio prezioso. - Utilizzare solo carta riciclata e riciclabile
Riciclare la carta riduce la quantità di rifiuti, i costi di stoccaggio, lo spreco di spazio di archiviazione, l’inquinamento da incenerimento e il consumo di alberi. Per questo è fondamentale non solo riciclare la carta, ma anche acquistare prodotti derivati da carta riciclata. Il marchio da ricercare quando si acquistano quaderni, block-notes, carta assorbente, accessori per la casa o per l’ufficio, fino ad arrivare alla carta igienica (sì, perché secondo stime Wwf solo per la carta igienica in Europa finiscono nel water oltre 270mila alberi all’anno!) è quello di “carta riciclata ecologica” oppure almeno Fsc o Pefc. - Mangiare meno carne (ma anche meno soia)
La pratica di taglio delle foreste è legata in gran parte all’attività agro-industriale, in particolare all'allevamento di bestiame in Amazzonia e all'agricoltura su larga scala nel Sud-Est asiatico. Spesso si abbattono foreste per fare spazio a colture intensive di fieno, cereali e soia destinate agli allevamenti di maiali e bovini. L’industria della carne è tra i primi responsabili a livello globale della deforestazione. Ridurne il consumo o, quantomeno, scegliere carne a chilometro zero e proveniente da filiera controllata significa difendere le nostre foreste. Non solo: la soia (transgenica) è un altro motivo di deforestazione. Quando possibile cerca, quindi, di optare per prodotti vegetali alternativi o a base di soia biologica. - Sostenere associazioni e aziende sostenibili
Acquistiamo e sosteniamo aziende che si distinguono per comportamenti e produzioni sostenibili e diamo il nostro supporto alle numerose organizzazioni che si occupano della preservazione delle foreste come Wwf, Greenpeace, Amazon Watch, Rainforest Action Network e tantissime altre. Queste organizzazioni si occupano anche di indagare lo stato delle nostre foreste, dandoci spunti e consigli sui comportamenti sostenibili da adottare. - Piantare alberi
“Il momento migliore per piantare un albero era venti anni fa. Il secondo miglior momento è ora”, dice un antico proverbio cinese. Ed è proprio così: non è mai troppo tardi per riforestare il nostro Pianeta. Un albero in crescita assorbe anidride carbonica, rinsalda il terreno e rafforza la sua fertilità, è rifugio per volatili e insetti (come le api) e abbellisce il paesaggio. Pianta alberi nel tuo giardino e, se non ne hai uno, pianta e tutela alberi a distanza: le realtà che ora ti permettono di farlo sono diverse. Le foreste ti ringrazieranno!