C’è una cosa che accomuna tutti gli animali, esseri umani compresi: è “quel bisogno”.
A cambiare sono soltanto la forma, la consistenza, gli odori della pupù, e quelle che potremmo chiamare le funzioni collaterali della “fatta” - così viene chiamato il prodotto della deiezione degli animali selvatici. Questi sono i dati che ci hanno incuriosito di più.
Gli animali selvatici al bagno
Il più pulito
È il tasso, animale notturno che scava vere e proprie latrine, distanti dall’apertura della tana sotterranea nella quale vive. Tutti gli occupanti di quest’ultima vi si recano, e la latrina viene utilizzata più volte. Tuttavia, non avendo a disposizione un servizio completo stile Sebach che si occupi della rimozione e dello smaltimento dei reflui, i tassi devono scavare altre buche, sempre più lontane… e di conseguenza, espandere la rete sotterranea di cunicoli.
Due volte è meglio che una
Rispetto al tasso, e dal nostro superficiale punto di vista, dalla parte opposta dello spettro della pulizia ci sono i lagomorfi. Dato che l’erba non è particolarmente sostanziosa, conigli selvatici e lepri pensano bene di mangiarla due volte. Una prima deiezione, in forma di pallottoline umide, viene mangiata perché subisca una seconda digestione, che completa l’assimilazione dei nutrienti.
Il più profumato
Insospettabile: è l’orso marsicano. L’odore della pupù di questo animale infatti non è mai sgradevole, né tanto meno penetrante, a causa della sua alimentazione: le scorpacciate di rosa canina donano agli escrementi una nota profumata, giusto leggermente acida. Gli esperti affermano che “sa di frappè”.
L’esibizionista
Il lupo utilizza i bisogni per marcare il territorio. Al di là dell’odore acre, dovuto alle secrezioni delle ghiandole pre-caudali, è però la posizione ad essere curiosa: la fatta viene depositata in spazi aperti, molto spesso lungo i sentieri, talvolta sopra a punti dominanti come pietre e cespugli. Un vero e proprio “faro” per chiunque si trovi a tiro di sguardo! Tra gli animali esibizionisti ci sono anche donnole, faine e volpi.
Il “due in uno”
Questo bizzarro titolo se lo aggiudica l’aquila, che espelle sia pipì che pupù in un’unica soluzione cristallizzata. Il colore bianco è dovuto all’urea, e questa trovata evolutiva è comune a tutti gli uccelli.
Il bagno è bello perché è vario
Fin qui, ci siamo limitati a prendere in considerazione i selvatici dei nostri territori. Ma se ci spingiamo verso habitat più lontani, possiamo osservare appieno l’incredibile spirito della natura. Un punto di partenza è Cacas, la mostra di Oliviero Toscani: vi rimandiamo a quella, e allo storico volume fotografico, per un primo campionario visivo. Qualche anno fa, invece, vi abbiamo raccontato le pupù animali più curiose. Aggiorniamo il repertorio con gli usi del pinguino, che per motivi igienici (e per pigrizia, dato che la fa senza uscire di casa) espelle i suoi escrementi “sparandoli” il più lontano possibile dall’apertura del nido. Sì, dei ricercatori hanno provato a calcolare la pressione necessaria a proiettare della pupù ai 40 centimetri di distanza che il pinguino riesce a raggiungere. Risposta: il triplo di quella che serve a noi esseri umani. E per fortuna: sempre per il discorso del servizio completo, speriamo di non doverci mai confrontare con questa abilità balistica!