Andare d’accordo può richiedere uno sforzo non indifferente, ma scaricare la rabbia nella giusta direzione potrebbe risultare molto più soddisfacente.
Il bagno è la stanza della discordia di tutte le coppie, ma anche tra i condomini può scatenare liti furiose. Si tratta solo di futili motivi, o per il bagno vale ancora la pena di indignarsi?
I battibecchi da coppia
A San Valentino manca ancora qualche giorno, quindi possiamo evitare le romanticherie e parlare di quello che ci sta più a (cuore). Perchéuno dei più frequenti teatri delle liti tra le coppie sembra essere proprio il bagno di casa.
Un luogo di intimità che forse troppo spesso viene violato dall’altra persona, oltrepassando, magari involontariamente, il sottile limite del privato (e del decoro).
Tra le baruffe domestiche più classiche ci sono la lotta tra porta aperta e porta chiusa e quella tra tavoletta alzata e tavoletta abbassata, ma ci sono anche le discussioni per i capelli o i peli della barba “dimenticati” sul lavandino e, addirittura, sul lato di orientamento dello strappo della carta igienica.
Quando il pro-cesso arriva in Cassazione
Potrebbe sembrare una storia degna di una puntata di Forum, ma si tratta di realtà giudiziaria. La vicenda è questa: quattro fratelli residenti in un condominio della provincia installano un wc nuovo di zecca nel loro bagno, che confina con la camera da letto dei vicini.
Questi ultimi, marito e moglie, nell’ormai lontano 2003 si rivolgono al tribunale di La Spezia sostenendo che il bagno incriminato “provoca rumori intollerabili derivanti dagli scarichi”. Il giudice di primo grado del tribunale respinge la causa, ma tra ricorsi e controricorsi, periti ed avvocati, viene stabilito in Cassazione che il bagno è colpevole e configura “un notevole superamento della normale tollerabilità […] aggravato dal frequente uso notturno”.
Tutto questo porta a discutere di una lesione al diritto della libera e piena esplicazione delle proprie abitudini della vita quotidiana (art. 8 Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo).
Al di là del merito della sentenza, c'è una cosa che stupisce davvero: il fatto che il processo si sia concluso solo questo gennaio, dopo ben 19 anni… altro che giustizia intasata!
Violazione dei diritti umani
Ci sono però ben altri ambiti nei quali l’urgente e supremo concetto di “violazione dei diritti umani” è stato a ben vedere associato ai bagni. Stiamo parlando della disposizione dei bagni nelle carceri italiane, oppure del fatto che 2.6 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso ai servizi igienici, delle “bathrooms wars” per i diritti LGBTQ+, o ancora dell’impossibilità a continuare gli studi per ragazze alla prima mestruazione a causa della mancanza di bagni in un terzo delle scuole del mondo.
Insomma, se di litigare per i bagni non possiamo proprio fare a meno, cerchiamo di arrabbiarci per questioni davvero importanti e che ci riguardano tutti.
PS: la tavoletta sarebbe meglio abbassarla completamente. Di notte, invece, potreste anche evitare di tirare lo sciacquone: oltre ad evitare rumori molesti, risparmierete non poca acqua.