Al mondo esistono bagni pubblici da lasciare senza fiato. No, non c’entra l’odore, ma la loro posizione geografica. Li abbiamo scovati noi.
Dunque, il passaporto è rinnovato. I biglietti, prenotati mesi fa. Amici e colleghi ci hanno fatto un elenco di luoghi da visitare che neanche le 95 tesi di Lutero, mentre tutte le guide turistiche, dal Botzwana all’Ontario, troneggiano sul tavolino della sala come se fosse il ponte di comando della Pinta prima della partenza di Colombo: non c’è punto d’interesse storico, artistico e naturalistico che non sia finito nell’itinerario. Eppure manca qualcosa...
Cosa? Una bella mappa dei bagni pubblici più interessanti e remoti al mondo. Più efficienti di un tour operator romagnolo, ci abbiamo pensato noi, instancabili esploratori del bagno in tutte le sue forme.
Un’ottima alternativa alla fila per vedere l’esercito di terracotta.
Cominciamo dal bagno pubblico più grande del mondo, che si trova a Chongqing, in Cina. Tremila metri quadri di morbidezza divisi in quattro piani che ospitano 1000 toilettes. Oltre ai bagni, questo palazzo dedicato ai turisti offre urinali di tante forme diverse e accompagna i visitatori con una musichetta calmante.
Per chi ama sentirsi osservato e spera ancora di trovare Nemo.
Voliamo in Giappone, più precisamente a Akashi, dove il bagno del Mumin Papa Cafe è stato trasformato in un acquario. I muri che circondano il water, infatti, contengono pesci veri che nuotano intorno agli avventori per dar loro la sensazione di fare pipì nell’Oceano.
Per i più temerari.
Un’altra modo per sentirsi immersi nella natura, ma stavolta vera e selvaggia, è andare al bagno nei pressi della McMurdo Station, nell’ Antartide centro-occidentale. Mentre gli esploratori sono soliti fare la pipì in una bottiglia e poi riportarsela in ufficio, per bisogni più ingombranti sono costretti a utilizzare delle cabine a tenuta stagnissima che si rivelano anche molto utili per proteggersi per un pochino dal freddo.
Per chi ama l’arte e i bagni pubblici.
Un’altra perla da scoprire nell’emisfero australe sono i bagni pubblici di una piccola cittadina nel nord della Nuova Zelanda, Kawakawa. Qui, l’architetto austro-zelandese Friedensreich Hundertwasser ha costruito dei bagni pubblici come fossero una vera opera d’arte. Linee ondulate, piccole piastrelle colorate, sculture, perfino il vetro riciclato degli abitanti di Kawakawa: a metà tra struttura civile e museo, varrebbe la pena fare 24 ore d’aereo solo per darci un’occhiata.
Per gli amanti della privacy
Una lista del genere non può tralasciare il bagno più lontano dalla superficie terrestre. Galleggiando allegramente sopra le nostre teste, il bagno della Stazione Spaziale Orbitante splende come un baluardo di civiltà tra le stelle. C’è solo un problemino: la gravità. Non potendo assicurarsi che quello che viene depositato nella tazza ci resti, gli ingegneri hanno ideato un sistema di valvole e cinture di sicurezza che fanno si che tutto rimanga al suo posto. Anzi, sono stati talmente bravi che, lassù, già riciclano la pipì degli astronauti in acqua potabile.