Contrastare gli sprechi alimentari si può. Ad aiutarci, le app anti spreco che permettono di ottimizzare il consumo del cibo, evitando che finisca nella spazzatura (meglio nel water, ma… magari in un “secondo” momento!).
Il 16 ottobre, le Nazioni Unite celebrano la Giornata mondiale dell’alimentazione: centinaia di eventi in oltre centocinquanta Paesi per promuovere la consapevolezza alimentare e favorire un’azione collettiva globale per eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo.
Istituita nel 1981 dalla Fao, è una delle giornate più celebrate del calendario Onu per ovvie ragioni: anche se ogni Paese (e ogni persona) ha abitudini e tradizioni alimentari peculiari, il bisogno primario di nutrirsi accomuna tutti e sancisce il forte legame che ogni individuo ha con la natura e con il Pianeta.
Il sistema alimentare mondiale è in crisi
Quella dell’alimentazione è una tra le più importanti sfide per il futuro: la popolazione mondiale cresce a ritmi vertiginosi e, mentre la richiesta continua ad aumentare, le risorse naturali stanno esaurendo.
Non solo, le contraddizioni del sistema alimentare mondiale sono numerose e paradossali: basti pensare che, nei Paesi del Sud del mondo, un milione di persone spende tra il cinquanta e il sessanta per cento del proprio reddito per nutrirsi (fino all’ottanta per cento nei Paesi più poveri), contro una spesa compresa tra il dieci e il vento per cento nel Nord. Più di tre miliardi di persone nel mondo non possono inoltre permettersi un’alimentazione sana, mentre quasi due miliardi sono in sovrappeso o obese a causa di un’alimentazione scorretta e uno stile di vita sedentario.
In altre parole, mentre miliardi di persone combattono contro la fame e la malnutrizione, altrettante persone hanno troppo cibo, tanto da potersi permettere di sprecarlo.
Il tema scelto dalle Nazioni Unite per l’edizione 2021 dà risalto a tutte queste problematiche affermando che è necessario avere “sistemi agroalimentari più sostenibili”. Anche se può sembrare che il termine "sistema agroalimentare" si riferisca a qualcosa di lontano dalla realtà di tutti i giorni, in realtà è molto più vicino a tutti noi di quanto pensiamo: ogni volta che mangiamo, facciamo parte di questo sistema.
Il cibo che scegliamo e il modo in cui viene prodotto, preparato e consumato ci rendono parte integrante del corretto (o scorretto) funzionamento di un sistema agroalimentare molto più ampio. Tutti noi, quindi, possiamo fare la nostra parte per contrastare i problemi sociali, etici e ambientali connessi, per esempio, allo spreco del cibo.
Spreco alimentare e le app per contrastarlo
Secondo il Food waste index report dell’Unep (programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e dell’organizzazione Wrap uscito nel marzo 2021, il diciassette per cento del cibo prodotto in tutto il mondo viene sprecato, pari a ventitré milioni di camion da quaranta tonnellate di carico che, messi in fila, farebbero sette volte il giro della Terra.
Sprecare cibo non solo contribuisce all’aumento dei prezzi sul mercato mondiale, che si ripercuote maggiormente sui Paesi più poveri, ma significa anche perdita di biodiversità, spreco di risorse come acqua, terra ed energia, aumento delle emissioni di anidride carbonica dovute sia alla produzione che allo smaltimento del cibo e impiego inutile di pesticidi, fertilizzanti, materiali da imballaggio, ecc.
Lo spreco avviene lungo tutta la filiera agroalimentare, ma sai dove avvengono le perdite maggiori? Negli esercizi commerciali e in casa! Ristoranti, supermercati e negozi sono spesso costretti a buttare cibo prossimo alla scadenza, anche se ancora commestibile, e ogni giorno in casa buttiamo cibo scaduto. Secondo il Food sustainability index, ogni italiano spreca circa sessantacinque chilogrammi di cibo ogni anno, sette chilogrammi sopra la media europea.
Dati allarmanti e preoccupanti. Ma c’è anche una buona notizia: la consapevolezza alimentare sta aumentando e questa tendenza si riflette nella nascita di numerose applicazioni per smartphone che possono venirci in aiuto per evitare gli sprechi e “smaltire” il cibo soltanto nel wc, in maniera del tutto naturale! Eccone alcune.
To Good To Go
“Troppo buono per essere buttato”: il nome dice tutto. Attraverso di essa, commercianti e ristoratori mettono in vendita a prezzi ridotti il cibo invenduto a fine giornata tramite le cosiddette Magic box, che i consumatori possono acquistare a un terzo del prezzo di vendita. Ad oggi l’app ha permesso di evitare l’emissione di oltre ottanta milioni di chilogrammi di anidride carbonica.
Phenix
Nata in Francia nel 2014 come app per facilitare la donazione degli alimenti in scadenza da parte della grande distribuzione alle associazioni di volontariato, oggi Phenix permette di mettere in vendita o acquistare prodotti invenduti a prezzi scontati. Grazie alla geolocalizzazione, si sceglie il negozio aderente, si crea la box tematica più vicina ai propri gusti (vegetariana, vegana, bio…) e si ritira comodamente all’ora prestabilita.
Bring The Food
L’app, tutta italiana, aiuta a recuperare le eccedenze alimentari della piccola e grande distribuzione, delle mense e del settore della ristorazione per metterle a disposizione di Onlus ed enti caritatevoli che si occupano di donarle a chi ne ha più bisogno.
ThinkAbout
Grazie all’app, i produttori di cibo comunicano, settimanalmente, quali cibi, comunque adatti al consumo, non possono essere messi in vendita per questioni legate, per esempio, all’estetica. I dipendenti delle aziende acquistano quei prodotti a prezzi ridotti e li ricevono direttamente in azienda o a casa entro due giorni.
Plant Jammer
Consente di evitare di sprecare il cibo che già si ha in casa. L’applicazione permette di inserire i prodotti che stanno per scadere, combinandoli per ricavarne piatti deliziosi.
UBO, Una Buona Occasione
Spesso non sapere come conservare il cibo ci fa buttare anche quello ancora buono, solo per paura che ci faccia male! Questa app agisce nella fase iniziale, mettendo a disposizione notizie, consigli e suggerimenti su come, dove e per quanto tempo conservare più di cinquecento alimenti.
Babaco Market
Non proprio una app, ma un servizio di abbonamento online che spedisce a domicilio box di prodotti ortofrutticoli scartati dalla grande distribuzione per piccole imperfezioni, con un risparmio per il consumatore fino a un terzo. Nel 2020, Babaco Market ha recuperato oltre quaranta tonnellate di frutta “brutta ma buona”.