A volte l’auto è non solo il modo di muoversi più inquinante, ma anche il più dispendioso in termini economici e di tempo. Ecco le nuove forme di mobilità alternativa che permettono di risparmiare tempo e denaro, aiutando l’ambiente.
È un dato di fatto: in città vivono sempre più persone. Secondo le Nazioni Unite, il 55 per cento della popolazione mondiale vive in città e si stima che entro il 2045 due persone su tre vivranno in zone urbane. Questi dati evidenziano la necessità di andare sempre più nella direzione della smart city.
Nelle città intelligenti, tutto è volto a preservare il capitale umano e migliorare la qualità della vita dei cittadini grazie all’utilizzo di metodi alternativi in svariati ambiti: dalla pianificazione delle infrastrutture all’efficientamento energetico, dalla comunicazione alla mobilità.
In quest’ultimo ambito il concetto di “smart” si fa più stringente. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), il settore dei trasporti in Europa è responsabile di un quarto delle emissioni di gas serra, è fonte significativa di inquinamento atmosferico ed è la principale sorgente di rumore ambientale. Non solo: il City Mobility Index ha rivelato che il 39 per cento di chi lavora nelle grandi città raggiunge il proprio ufficio guidando la propria auto in solitudine. Nonostante questo, il 37 per cento di chi usa l’auto ne farebbe volentieri a meno: al di là dei dati, l’esperienza di rimanere imbottigliati nel traffico è talmente condivisa, da essere un vero e proprio cliché.
L’emergenza dovuta alla pandemia di Covid-19 ha coinciso con uno stop forzato degli spostamenti e, anche grazie allo smart working, tutti noi abbiamo avuto modo di meditare sulle nostre abitudini, giungendo spesso ad un’unica conclusione: il tempo che passiamo nel traffico è tempo sprecato. Non lo è solo per noi, ma anche per il Pianeta visto che circa il 40 per cento dell’energia prodotta nel mondo viene usata specificatamente dal traffico urbano.
Si stima che, per raggiungere l’obiettivo di climate neutrality definito dal Green Deal europeo, le emissioni dei trasporti in Europa dovranno essere ridotte del novanta per cento entro il 2050. La partita si giocherà soprattutto nelle megalopoli, dove evidentemente l’intera filiera degli spostamenti dovrà essere ripensata per far fronte ai nuovi obiettivi di sostenibilità.
Mobilità sostenibile e smart mobility
Per mobilità sostenibile si intende una modalità di spostamento e trasporto a impatto ambientale minimo. L’utilizzo di una mobilità alternativa e smart porta una serie di benefici nelle città, sia all’ambiente che alle persone: meno auto a combustione interna in circolazione significa riduzione dell’inquinamento, miglioramento della qualità dell’aria, aumento della vivibilità delle strade, riduzione di incidenti e stress associato agli spostamenti, ma anche un miglioramento degli ambienti cittadini grazie alla realizzazione di aree verdi e zone ciclopedonali oltre a infrastrutture stradali e parcheggi.
Mezzi smart per spostarsi in città: quali utilizzare?
Recenti studi hanno dimostrato che andare a piedi, in bicicletta o utilizzare i trasporti pubblici rimangono i modi migliori per spostarsi in città, sia in termini di emissioni, sia in termini di tempo impiegato per raggiungere le proprie destinazioni. Un’indagine realizzata da Altroconsumo in collaborazione con l’Università Statale di Milano e l’Università dell’Insubria ha individuato la modalità più veloce per muoversi a Milano, mettendo a confronto bicicletta, auto e mezzi pubblici. Lo studio ha analizzato il tempo impiegato per gli spostamenti su quattro differenti tragitti durante due settimane e, in tutti i casi, andare in bici è risultato il modo più veloce. Anche combinare bici e mezzi pubblici è un buon espediente per raggiungere velocemente il centro di Milano.
Un nuovo rapporto Eea, invece, pone l’accento sull’importanza del primo e ultimo miglio e dei tragitti brevi: servizi di autobus, treni e metropolitana coprono spesso la parte principale dei viaggi da e verso il lavoro, ma le persone devono usare un altro modo per raggiungere la stazione o la fermata più vicina. Migliorare questo tipo di viaggi ha il potenziale di ridurre l’uso dell’auto che in termini assoluti è ancora il mezzo preferito. Si tratta, quindi, di offrire soluzioni alternative per incentivare il cambiamento di abitudini che, anche se piuttosto radicate, le persone hanno voglia di abbandonare. Ecco, allora, qualche idea per i tuoi spostamenti smart.
In bicicletta
Il mezzo smart per eccellenza: in bici puoi raggiungere destinazioni situate a diversi chilometri di distanza, evitando il traffico e senza problemi di parcheggio. Le smart city sono sempre più attrezzate per i ciclisti e offrono piste ciclabili e punti parcheggio appositi. La bicicletta è anche un’ottima alleata della salute: l’uso costante fa abbassare la pressione e la frequenza cardiaca. Ricorda, però, di utilizzare sempre il caschetto di sicurezza e di avere le giuste luci di segnalazione.
Micromobilità elettrica
A incentivare l’uso della bicicletta sono scese in campo le e-bike: biciclette elettriche o a pedalata assistita, utili per i tragitti più lunghi. Accanto alla bici, si sono fatti largo altri mezzi a trazione elettrica, come il segway, il monowheel, l’hoverboard e il monopattino: leggeri da trasportare, sono i mezzi ideali per percorrere distanze più brevi, anche in integrazione con il trasporto pubblico. Tutti questi mezzi meno ingombranti e meno inquinanti, adatti per brevi tragitti e per trasportare una o due persone al massimo, sono da inserire nella categoria della micromobilità. Ma attenzione: se non usati nelle aree specifiche e con cautela, possono rivelarsi mezzi davvero pericolosi.
Sharing mobility e pooling
La pratica della sharing mobility permette di spostarsi utilizzando i numerosi servizi in condivisione. Grazie all’impiego della tecnologia, la sharing mobility permette agli utenti di condividere sia i veicoli che i tragitti: in quest’ultimo caso si parla di pooling. Questi servizi, sempre più comuni, permettono di utilizzare un mezzo solo per il tragitto e il tempo che serve, per poi lasciarlo in un parcheggio prestabilito: il mezzo viene prenotato e pagato per il tempo effettivo in cui si adopera, abbattendo i costi. Tra i vari servizi, il bike sharing permette di noleggiare una bicicletta non di proprietà e utilizzarla per un tempo limitato; il car sharing abbatte l’inquinamento dovuto alla ricerca del parcheggio mentre il car pooling, anche se meno utilizzato, è la soluzione perfetta per condividere con altri le spese di viaggio. Lo scooter sharing è il sistema preferito dai turisti per visitare le città senza imbattersi nel traffico e, da qualche anno, si possono trovare in sharing anche mezzi appartenenti alla categoria della micromobilità, come i monopattini elettrici. Il valore aggiunto di queste soluzioni è quello di offrire opzioni di trasporto a richiesta e su misura ovvero che si adattano alle esigenze dell’utente.
Trasporto pubblico
Qual è il primo passo di tutte le città smart? Incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, puntando su servizi efficienti e adeguati. Autobus, tram, metropolitana, trasporto ferroviario: in questo caso le emissioni sono ammortizzate dal numero elevato di passeggeri. Già da qualche anno, inoltre, è in atto una transizione dei veicoli destinati al trasporto pubblico: le navette, i pullman e gli autobus diventano sempre più ecologici. Per esempio, nella città di Linkoping, in Svezia, alcuni mezzi su rotaia sono alimentati dal biogas prodotto dai liquami zootecnici, dall’industria alimentare e dalla raccolta differenziata.
Mobilità integrata e trasporto intermodale
La parola d’ordine per la mobilità nelle città del futuro è intermodalità, ossia la possibilità di compiere il nostro tragitto abituale utilizzando una mobilità integrata, un sistema ibrido e multicanale che prevede l’uso combinato di veicoli differenziati, per ottimizzare gli spostamenti, utilizzando in ogni momento il mezzo più adatto. Tutte le grandi smart city del mondo, da Berlino a New York City, da Auckland a Londra, stanno puntando sull’intermodalità, intrecciando i percorsi tradizionali con quelli progettati per i mezzi non inquinanti: qui le stazioni diventano veri e propri hub di interscambio tra mezzi di trasporto sempre più green.
Muoversi a piedi
Quando le distanze lo permettono e se non sei di fretta, il suggerimento è sempre quello di muoversi a piedi: non esiste mezzo più green delle nostre gambe! Oltre a non inquinare, è anche la più semplice e naturale delle attività fisiche: camminare apporta benefici sorprendenti per colesterolo, diabete, sovrappeso, regolarità intestinale… e agisce positivamente sull’umore, riducendo lo stress!