La storia si ripete ogni anno: il grande entusiasmo del Carnevale si trasforma in un enorme accumulo di rifiuti non smaltibili lungo le vie delle nostre città… e questo è uno scherzo che proprio non vale.
Tra una chiacchiera e un paio di frittelle avete deciso di festeggiare il Carnevale? Impossibile non cedere al richiamo di questa pazza festa, a patto che a pagarne le conseguenze non debba essere sempre il pianeta.
Potreste ricorrere al “costume a cui nessuno aveva ancora pensato” ideato quest’anno da Sebach. Se però non avete l’attitudine al fai da te creativo, seguono alcuni spunti virtuosi più facili da mettere in pratica.
Prendete spunto dai grandi
Nel 2019, lo storico Carnevale di Viareggio è stato festeggiato senza plastica. Un’ordinanza del comune ha infatti obbligato commercianti e artigiani, per tutta la durata della manifestazione, a vendere prodotti monouso in confezioni realizzate con materiali biodegradabili o compostabili.
Putignano (nel comune di Bari) invece è famosa dal 2012 per i “ciclo-carri”: enormi carri di Carnevale mossi solo a pedali!
Il consiglio di Sebach: se organizzate una festa sarà più facile pensare ad ogni dettaglio in maniera sostenibile, ma fate in modo che tutti i partecipanti conoscano le regole del gioco.
Coriandoli, stelle filanti e palloncini
Coriandoli e stelle filanti sono secondi solo a chiacchiere e frittelle come punti cardine del Carnevale. Peccato però che i miliardi di pezzettini di carta che si librano felici nell’aria siano sempre più spesso rivestiti di plastica!
Dagli acciottolati delle belle strade Italiane ai tombini, fino all’acqua: il viaggio delle microplastiche è velocissimo. Esistono però coriandoli e stelle filanti biodegradabili, basta prediligere quelli realizzati al 100% con carta (meglio se riciclata) ed evitare glitter e luccichii: sono di certo attraenti per l’occhio, ma non per l’ambiente.
I palloncini sono quasi tutti realizzati in lattice, un materiale che si degrada facilmente, ma coloranti, brillantini e trattamenti possono influire negativamente sulla loro sostenibilità. Meglio evitare anche i palloncini ad elio che, una volta lanciati in aria finiscono… dove finiscono? E chi lo sa!
Il consiglio di Sebach: via libera al tritadocumenti (un guilty pleasure di ogni azienda che si rispetti) o almeno alle perforatrici (ne esistono anche di forme bizzarre). I loro prodotti saranno magari meno scintillanti, ma una volta lanciati in aria l’effetto-gioia è garantito (specie se avete tritato una pratica odiosa).
Non c’è trucco, non c’è inganno…
Il trucco di Carnevale è un must per rendere il travestimento ancora più credibile, peccato che la maggior parte dei “trucchi per Carnevale” contengano sostanze tossiche. Capiamoci: non fanno bene né a voi, né alla vostra pelle, né all’ambiente(e sono tremendamente difficili da togliere).
Il consiglio di Sebach: esistono tantissimi trucchi eco-friendly, ma se c’è una cosa che ci hanno insegnato questi due anni di pandemia è che una bella mascherina risolve tutti i problemi (e non solo quelli di trucco).
Il costume di carnevale
Prendete esempio da Arlecchino. Perché la conoscete la storia del suo vestito, vero? Le basi: durante un carnevale tutti i bambini si fecero un vestito per la festa in maschera della scuola, ma la famiglia di Arlecchino era troppo povera perché potesse acquistare le stoffe. Le mamme degli altri bambini allora regalarono ad Arlecchino gli avanzi delle stoffe dei propri figli e lui fu premiato per aver indossato il vestito più originale del Carnevale.
Un ottimo motivo per utilizzare quell’orribile salopette che avete sempre visto indossare da vostro padre nelle foto degli anni ’60, quelle giacche con spalline e glitter di vostra madre o riciclare qualche capo di fast fashion comprato sull’onda dell’impeto.
Largo alla fantasia!
Il consiglio di Sebach: perché non vestirti da Sebach? Avete capito bene… per questo Carnevale l’abbiamo fatta grossa e abbiamo realizzato un tutorial con tutte le indicazioni per realizzare il vestito più originale della festa. Con cosa? Solo ed esclusivamente elementi di riciclo, chiaro!