Lifestyle - 18 giu 2024

Come ti cambiamo il live estivo

I prezzi dei biglietti che si alzano, gli artisti che danno forfait, il mare di schermi di cellulari e signora mia, “qui una volta era tutto pogo”.

Periodo storico che vai, usanze live che trovi. E se avete una certa età, oppure siete degli appassionati musicologi, ne avrete di sicuro viste delle belle. Dalle urla lancinanti ai piedi dei beatles ai reggiseni lanciati ai primi mostri sacri del rock; dalle chitarre sfasciate alle location impossibili stile Pink Floyd in barcòn a Venezia; per finire con le location a sorpresa e i listening party con l’artista mascherato: la musica è creatività, evoluzione, sorpresa.
Al contempo, non è che i fan non ci abbiano sorpresi. Abbiamo visto i fan più accaniti accamparsi in tenda una settimana prima del concerto, e sprecare la loro occasione facendosi catapultare giù dal palco dalla security; gli AC/DC oggetto di prevendita sold out in tempi da record, e veri e propri pellegrini seguire Taylor Swift ad ogni data dell’eterno, intercontinentale tour Eras.
E se ogni cosa cambia, come fare per darvi dei buoni consigli per godere al meglio dei concerti estivi ormai alle porte? Così.

Telefoni

Vorremmo dire croce e delizia, e forse è proprio così: croce per gli artisti; delizia per chi caricherà il video integrale del concerto su YouTube; croce per chi vorrebbe godersi il concerto ma è sparaflashato non dalle Luci a San Siro ma dagli schermi di centomila telefoni; delizia per chi su YouTube potrà vedersi venti inquadrature diverse del suo artista preferito.
Il telefono divide. Alcuni artisti chiedono che non venga utilizzato, altri provano a vietarlo, e intanto impazzano i video delle star che, dal palco, imprecato e lamentano gli utenti più sfacciati. L’ultima soluzione è una custodia nel quale il telefono viene chiuso al momento dell’ingresso nella location: lo smartphone resta in possesso dello spettatore, ma non può essere usato se non in certe aree dedicate.
Da noi, ci ha provato Cosmo, che alla prova generale del suo ultimo tour ha fatto applicare un bollino nero sulle fotocamere dei telefoni.
Per noi, un’ottima scelta: mani libere, musica libera di travolgerci. Com’è… obiettivo non vede, emozione non duole?

Sostenibilità

Tasto dolente, e per noi sensibilissimo. Fortunatamente di artisti che ragionano su tour sostenibili ce ne sono sempre di più - tra i primi virtuosi, da questo punto di vista, i Coldplay, il cui Music of the Spheres tour ha prodotto il 47% di CO2 in meno rispetto al tour precedente. Anche gli organizzatori dei festival ci provano, tra bicchieri di plastica dura riutilizzabile, ricorso a energie rinnovabili e proposte vegane.
Ma sta anche agli spettatori fare la propria parte. Qualche consiglio veloce:

  • recatevi ai concerti, se possibile, con i mezzi pubblici (molti organizzatori mettono a disposizione servizi navetta), in bici, a piedi;
  • contribuite al giusto smaltimento dei rifiuti nell’area del concerto;
  • se il regolamento lo permette, portate il vostro bicchiere riutilizzabile o la borraccia;
  • non sprecate l’acqua;
  • state attenti anche all’ambiente circostante la location (sembra banale, ma non lo è);

E se tra un ballo scatenato e un accendino acceso sulle note di una ballad nostalgica, vi scappa quel momento, sappiate che i Sebach che vi aspettano nelle retrovie sono attenti all’ecologia: impiegano soltanto 0,1 litri d’acqua ad utilizzo, mentre il noleggio per gli eventi partecipa al progetto di compensazione della Co2 che abbiamo avviato nel 2022.

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Piccoli dettagli che ci piacciono

A proposito di Sebach. Noi, con i live, abbiamo un rapporto speciale - d’altronde, a quanti concerti avete visto la provvidenziale infilata di cabine rosse?
Per questo, sappiamo che un live organizzato bene rappresenta un piacere doppio per chi vi partecipa. E, spesso, la qualità sta nei dettagli meno ovvi.
Un esempio? Il Sonic Park di Stupinigi dell’anno scorso. Che, svolgendosi all’aperto, in una torrida estate della campagna piemontese, ha previsto per gli ospiti una generosa spruzzata di repellente per le zanzare, gentilmente offerto all’ingresso. Doppio beneficio: malefici insetti tenuti a distanza, e durante i concerti, invece del classico sudore da pogo, si respirava un piacevole aroma balsamico (sì, c’eravamo anche noi).
Il consiglio è quello di preferire location che tengono al proprio pubblico.

Supporto

Un’ultima cosa. Andare ai concerti è bello, anzi bellissimo: l’energia che un artista dà quando è di fronte al suo pubblico è una cosa memorabile, e lo è per entrambe le parti in causa.
C’è però un “ma”: la musica sta vivendo dei tempi tosti, vuoi per lo strapotere delle piattaforme di streaming, vuoi perché se ne compra meno, vuoi perché i piccoli artisti hanno meno possibilità di arrivare sotto i riflettori.
Il nostro consiglio numero uno quindi è quello di supportare i vostri artisti del cuore in tutti i modi possibili, perché possano continuare a produrre la loro musica e suonare dal vivo. Andare ai live è uno di questi… ma non è l’unico! Compriamo la loro musica, consigliamola, parliamone e, infine, aiutiamo le location più piccole, spesso più attente nella ricerca di nuovi nomi. Tanto, un Sebach ci sarà anche lì!

Buona musica!