Gli spazi comuni non sono “terre di nessuno”, semmai sono terre di tutti e questo vale anche per il bagno in ufficio. Ecco alcune regole per sopravvivere alle, già complicate, relazioni con i colleghi.
Lo smart working per una volta non c’entra. Se lavorate da remoto potete non sentirvi presi in causa in questo momento e fare un po’ come vi pare, anche se alcune regole di buona convivenza valgono anche a casa propria. Certo, avere un bagno privato in ufficio è il sogno di molti, ma nel frattempo impegniamoci per rendere il più accogliente possibile quello comune.
Quando la natura chiama rispondete… ma non al telefono
Il 67% delle persone approfitta della quiete del bagno per usare i social o fare telefonate. A parte il rischio di vedere il telefono finire sul fondo del wc (alzi la mano a chi non è ancora successo), ricordatevi che il bagno è soprattutto un luogo di intimità.
Non costringete chi sta nel bagno affianco ad ascoltare le vostre conversazioni, ed evitate che il vostro interlocutore debba ascoltare il rumore dello sciacquone (che non è certo il più imbarazzante).
È questo l’ufficio di Fonzie? Spoiler: no
Attaccare bottone nei bagni dell’ufficio è decisamente poco elegante. Se vi accorgete di riconoscere le scarpe di un collega, mentre costui è seduto sul wc, evitate semplicemente di salutarlo, tutelando la sua privacy.
Se vi trovate nella zona lavandini, sarà invece sufficiente un cenno di saluto.
Parlare da un bagno all’altro? Dovrebbe essere espressamente vietato dai regolamenti di ufficio.
E se proprio non riuscite a tenere la lingua a freno mentre siete in bagno, abbiate almeno l’accortezza di non sparlare di altri colleghi o, peggio ancora, del capo.
Non aprite quella porta, ma soprattutto chiudetela!
Se non volete che la vostra intimità venga compromessa, la prima regola è assicurarsi di aver chiuso la porta del bagno a chiave. Sembrerà scontato, ma, se così fosse, vi assicuriamo che molti incidenti diplomatici non sarebbero successi. Quando uscite invece assicuratevi di socchiudere la porta, senza chiuderla del tutto, in modo che chi entra dopo di voi possa vedere subito quale sia il wc libero. Bussare alla porta non rientra decisamente nel concetto di privacy e, se tutte le toilette sono occupate, è più elegante aspettare pazientemente il proprio turno.
Dopo di me, il nulla?
No, dopo di voi ci saranno i vostri colleghi o, se siete gli ultimi (conosciamo la tattica), sarà il turno degli addetti alle pulizie. In qualsiasi caso, comportatevi tenendo in mente la regola aurea del lasciare tutto come l’avete trovato. Ecco un veloce memorandum da tenere a mente prima di uscire:
- Il coperchio del WC si abbassa nelle case private, ma nei bagni condivisi è buona regola lasciarlo alzato per non obbligare chi viene dopo a toccarlo.
- Dopo esservi lavati le mani, controllate che sul lavabo non siano rimasti residui di sapone, tracce di trucco o capelli. Oltre ad essere brutti da vedere, sono anche antigenici.
- Finestra aperta e spray deodorante. Sapete quando servono, vero?
Quando un gesto conta più di mille caffè offerti
Capitolo a parte per la forma più grande di rispetto possibile nei bagni di lavoro: il rotolo di carta igienica. Se sta per terminare, sostituite il rotolo a fine corsa con uno nuovo, oppure avvisate chi di dovere. Assicuratevi comunque che ci siano almeno un paio di strappi utili per chi verrà dopo di voi o avvertite del fattaccio il collega che sta per entrare. Vi assicuriamo che ve ne sarà eternamente grato.