Luogo di ritiro pacifico, culla dell’edonismo italico, rifugio delle mamme in fuga dai figli: ecco perché quello che facciamo in bagno parla di noi.
Il Ragionier Ugo Fantozzi lo sapeva bene: la gestione dei tempi mattutini è la chiave per una giornata di successo. Non è quindi un caso che la leggendaria sequenza di apertura del primo Fantozzi (1975), quello della “spazzolata dentifricio mentolato su sapore caffè, provocante funzione fisiologica che può così espletare nel tempo di valore europeo di sei secondi netti”,faccia parte del nostro patrimonio culturale quanto il Colosseo, o Toto Cotugno. Meglio di qualsiasi studio antropologico, le abitudini igieniche del Bel Paese ci raccontano tanto su quel misterioso concetto chiamato italianità.
Fumiamo
Sarà per la classica combinazione caffè e sigaretta, ma il bagno rimane uno dei luoghi preferiti e controversi in cui fumare. Già, perchè l’italiano in bagno fuma. Il motivo non è ancora chiarissimo, ma ci sono buone probabilità che butti anche la cenere sull’angolo del bidet scatenando le ire di mogli, fidanzate e affini.
Massimizzazione dei tempi? Piacere proibito? Non ci è dato a sapere. Ma nonno che si avvia al gabinetto con una MS tra i denti e la Gazzetta sotto il braccio è una di quelle immagini che appartengono all’immaginario collettivo nazionale.
Leggiamo i detersivi
L’italiano medio, così come la maggior parte della popolazione mondiale, sceglie la lettura come passatempo. Ciò che rende l’esperienza interessante su suolo italico è che, dopo la camera da letto, il bagno risulta essere il luogo prediletto per leggere in pace. Nel caso in cui ci si dimentichi di portare un libro o lo smartphone con sé, le intramontabili etichette dei detersivi, così come quelle di prodotti di bellezza, rimangono sempre un’alternativa valida.
Siamo igienici…
Se c’è un elemento che distingue il bagno italiano da quelli del resto del mondo è l’uso del bidet, sacra bacinella di ceramica, orgoglio dello spirito igienista del Bel Paese, ultimo baluardo della civiltà italica. Non importa che sia stato inventato in Francia. Ne abbiamo uno in ogni casa. Per legge! Non importa se per il resto del mondo rimanga un oggetto semi-scandaloso, noi il nostro bidet ce lo teniamo stretto.
...O quasi
L’apparente ossessione per l’igiene personale cade velocemente nel calderone della contraddizione quando scopriamo che, secondo un sondaggio Win/Gallup International (che è un po’ come dire la Maserati dei sondaggisti internazionali), solo il 57% degli italiani si lava le mani dopo essere stato in bagno. E’ un triste dato di fatto che ci toglie un po’ di fede nell’umanità. Non resta che sperare che lo si faccia per contribuire al risparmio idrico.
Specchio specchio delle mie brame...
Chi sono i più vanitosi del reame? Coerentemente con la passione tutta italiana per lo stile e il bello, il 30% degli italiani passa quasi sei ore alla settimana a prendersi cura della propria persona, seguiti in secondo e terzo posto da Stati Uniti e Argentina.
Et omnia vanitas. Soprattutto al bagno, a giudicare dai selfie!